14/03/10

Settimana...bianca

Oggi è una settimana che siamo quà. Sembra incredibile. L'operazione che abbiamo aspettato così a lungo, alla quale ci prepariamo mentalmente da almeno qualche anno, non solo è arrivata ma è anche passata...veramente liscia direi. Possiamo dire che siamo in crescita, cioè che le cose iniziano a migliorare di giorno in giorno. Ci stiamo abituando alle nuove esigenze, stiamo capendo quali sono i limiti che il "fixi" (fissatore ndr) ci impone. I dottori si lamentano che questi limiti siano troppo ridotti, semmai. Si tende a sottovalutare il rischio di rottura dell'ossicino che già è bucherellato e inoltre è esposto tramite delle terminazioni metalliche esterne a traumi diretti, cioè in parole povere le botte che prende il fixi passano direttamente all'osso, non ci sono muscoli a fare da airbag. Sto pensando a qualche forma di cuscinetto sagomato che protegga la gambetta...vediamo quando torniamo a casa cosa si può fare.
Insomma, stavo pensando: il momento dell'operazione è arrivato e passato, il periodo dell'allungamento è iniziato. Giriamo una vite, un quarto di giro alla volta, dove un giro completo equivale ad un millimetro. Ora si tratta di farlo diventare una routine, di trovare il sistema per non dimenticarsi e girare con la giusta regolarità. Questo dipenderà anche dai ritmi che Nathan avrà quando sarà di nuovo a casa.
Se tutto dovesse andare per il meglio, avremmo finito di allungare per la fine di maggio. Poi un periodo lungo almeno altrettanto di solidificazione (o consolidamento che dir si voglia) del callo osseo che si sarà formato. Questo periodo sarà meno pesante venendo a mancare l'allungamento e quindi lo stress crescente per la gamba, ma pare che comunque non significherà essere fuori pericolo. La situazione non sarà comunque stabile, le tensioni restano. Ma siamo pronti. Credo che più informazioni si raccolgono, più si affrontano le cose con fiducia e confidenza. Consci che la fetta di cose di cui ignoriamo l'esistenza, o la causa, o le conseguenze, o una combinazione di queste è una fetta considerevole, tale anzi che l'incognita (come ad esempio un'infezione di un pin) è statisticamente quasi sicura - si ignora quindi il "quando", mentre è da prevedere "che" avvenga. Ma anche questo, una volta che sai come riconoscere il problema e cosa fare se credi di averlo riconosciuto, fa meno paura. Sembra alla portata. È fattibile.
Quindi, anche se continua a sbalordirmi la conoscenza lacunosa che abbiamo del nostro corpo e quanto poco scientifica sia la medicina - che pur si scandalizza e si irrigidisce di fronte ad altre discipline che affrontano la questione da punti di vista diversi ma non meno dignitosi, sensati o logici, anzichè cercare di arricchirsene, mi sento otttimista e pronto ad affrontare i mesi a venire.

E il Nathan? Beh, lui è nato pronto :-) Scherzi a parte, a vederlo sembra che avere un fissatore sia la cosa più naturale e semplice del mondo, sembra lo abbia da una vita. Non si lamenta mai. Né di averlo, né di qualche dolore. Pazzesco. Ho molto più problemi a tagliargli le unghie o a pettinargli i capelli: lì sì è tutto un AHI AHI AHIA MI FAI MALEEEEEEH!

Ahhhahhaha! Meglio così, no?

1 commento:

  1. Vedrai che se gli dai la PSP quando gli pettini i capelli o gli tagli le unghie, lui non si lamenta più ... :-)

    P.s. siamo arrivati sani e salvi ... il viaggio è stato ok

    Baci

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