12/03/10

Giro di vite

Oggi sembrava non dovesse succedere niente. In realtà proprio il contrario. Sono successe molte cose.
La mattina ce ne siamo stati in camera per un pò. La sensazione è che siamo entrati nei ritmi lenti dell'ospedale. Abbiamo abbassato i nostri metabolismi e viaggiamo all'unisono con la macchina ospedaliera. Per Nathan valgono poi delle regole speciali dovute al regime anch'esso speciale. Ha imparato che mi incavolo quando fa il muso scortese con la gente. Quì tutti lo trattano benissimo. Lui non se ne cura minimanente. Le sue droghe per passare il tempo sono: PSP, televisione, ipod, giochi "normali", leggere...le prime due ovviamente sono le più apprezzate; fosse per lui si potrebbero abolire quelle pause fastidiose tipo MANGIARE, FARE ESERCIZI, PARLARE CON ALTRI e dedicarsi a tempo pieno alla PSP. Dopo qualche minaccia, ha come dicevo capito che il babbo non gradisce. Per qualche incomprensibile motivo gli ALTRI sembrano non comprendere e/o non accontentarsi del grugnito che a seconda dell'occasione sta per "grazie", "ciao", "tschüss", o le forme più complesse tipo "grazie e ciao" oppure "ja, danke".
Non quindi perchè ne comprenda il senso o l'ultilità, ma per prevenire il rischio di una sonora WATSCHE (sberla ndr) il nostro giovane eroe oggi ha dato mostra della sua raffinata tecnica: a seconda dell'evenienza o di quello che gli pareva più appropriato, "bastava" che attirassi la sua attenzione con uno scappellotto o qualche forma di strattonamento e lui come un soldatino si girava verso l'ALTRA persona (dottore, tecnico, paziente o genitore non è che importasse poi molto...) e partiva con un CIAO o un DANKE a volumi più che appropriati. Peccato che non sempre azzeccasse la risposta aspettata: la mamma di Stefanino, congedatasi verso l'ora di pranzo quando l'ambulanza che li ha riportati a Milano è arrivata, si starà ancora chiedendo per cosa Nathan l'abbia così accoratamente ringraziata...vabbeh.
Insomma passiamo la mattinata. Arriva il pranzo. Quel terrrorista del cuoco cos'ha pensato? Anzichè darci le solite schedine con le quali si sceglie il pranzo da un giorno per quello successivo, ieri niente schedine. Solo foglietti col nome. Quindi oggi, pranzi a caso. Vabbeh, mica ci saranno cose strane da mangiare. Noooooo.
Voi direte: vabbeh dai, capita a tutti di dimenticare una pagnotta da pizza in un piatto! No, invece. Ci va proprio! È una ricetta. Il brodino è un budino alla vaniglia con troppo latte. Le altre terrine sono per una salsetta acida ai lamponi, una zuppetta al pomodoro e un passato di mela. Pur non avendo trovato l'aceto, è stato davvero orrendo. Ogni singola cosa era per se disgustosa, figuriamoci in abbinamento.
Ma passiamo alle cose importanti.
Già durante il pranzo Nathan è stato seduto con le gambette a penzoloni dal letto. È una buona posizione, tiene attivi muscoli, legamenti ecc. L'ho alzato di peso dal letto e l'ho piazzato così. Non si è lamentato. Tutto ok. Anche se all'inizio piegare fino in fondo (90 gradi) tirava un pò. Poco dopo ho portato via il vassoio colmo di insulti alla cucina. Lì è iniziato un grosso viavai. Forse perchè venerdì è giorno di partenze e tutti cercano di portare a termine cose sospese, a un certo punto c'erano tutti. Ho fatto una lunga chiacchierata con la dottoressa Mx. In mattinata era passato il primario assieme ad un tecnico. Il tecnico ha iniziato un avanti e indietro cercando pezzi mancanti, andando a forare fibre di carbonio e provando a far indossare il tutto al Nathan. La soluzione precedente per la cerniera di collegamento fra parte superiore e inferiore dell'armatura del Nat non ci aveva convinto e a quanto pare neanche i dottori. Poi è arrivata Pina. Dice che certi dolori sono dovuti semplicemente ai "buchi" che i pin fanno perforando pelle, carne ed ossa. In altre parole sono inevitabili ed anzi, bisogna quasi cercarli per combatterli, abituando i tessuti attorno al buco ad adeguarsi al nuovo stato delle cose. Infatti Nathan si lamenta segnando sempre il pin che gli entra centralmente nella tibia. La Pina mi insegna qualche mossa e mi spiega qualche pericolo nel tendere e piegare la gambetta. Niente di impegnativo, ma è già una seduta più lunga di quella precedente. Quasi contemporaneamente, arriva anche il tecnico della carozzella. Quando ha iniziato a propormi un modello anzichè un'altro, non ho potuto fare a meno di pensare a "six feet under" - alle scene in cui propongono delle bare al parente di turno del defunto. Non esattamente una bella sensazione, mista fra imbarazzo e sensazione di apporfittarsi delle sfighe altrui. Un pò mi resta quella sensazione, ma cerco di scacciarla. Mi convinco che è un bravo tecnico, e che il suo ruolo è fondamentalmente quello di adattare al meglio il "modello base" alle esigenze particolari del paziente.
Ci spiega che ci fornirà un modello per il weekend. Casomai volessimo uscire, andare in giro. La sedia definitiva, la nostra, arriverà settimana prossima, apportando anche le modifiche in base al feedback che gli daremo lunedì.
In mezzo a questo casino, con altri tecnici che venivano a vedere la soluzione adottata dal collega per la cerniera o il dottore che tornava ad accertarsi di cotal cosa o a cercare cotal altra...indovinate un pò!!?
Sì. La Mx, come se niente fosse, tira fuori il ferro quà a fianco e dopo una breve spiegazione, mi fa: "beh, allora diamo una girata, no?" E gira di un quarto di giro in senso antiorario. Un quarto di millimetro. Come se niente fosse. Infatti nel casino, che prosegue ancora per un pò, la cosa passa un pò in sordina. Ma poi ci ripenso. CAVOLI!!! Abbiamo davvero iniziato! Allunghiamo!
Quanti di voi possono dire con certezza che quello che fanno cambia la vita di qualcuno? Beh, io mi trovo in questo raro e privilegiatissimo ruolo. Forse anche delicatissimo?? Mah, restiamo ottimisti, vah!
Ora posso segnare la data di inizio. Ho già pronto un calendario di allungamento. Con date e relativa lunghezza raggiunta e mancante.
Il resto della banda (famiglia ndr) è in viaggio. Fra poco sarà quì. Oggi è stata una giornata quasi gradevole per quanto riguarda il clima. Sole. Senza vento. Quì ci sono solo collinette innevate. Niente muraglie di roccia rossogrigie a coprire il cielo. Vedere l'orizzonte mi rende sereno.

grazie anche da parte mia per il sostegno, ci sentiamo forti per questo!
[Do una gomitata al Nat, e lui: G R A Z I E E E H!!!]

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