18/03/10

Ci siamo?

A questo punto dovremmo poterlo dire: domani si torna a casa! Ma in realtà ci credo quando varco la soglia di casa; gli imprevisti sono davvero sempre dietro l'angolo! Il nostro compagno di stanza che pensava di finire come noi ha saputo all'ultimo che dovrà restare un'altra settimana. Cavoli! Mi dispiace molto, è un bimbo più piccolo del Nat che mostra chiaramente che avrebbe bisogno di fare il bimbo a tempo pieno per qualche altro tempo. Invece deve confrontarsi con il dolore, la noia, la solitudine e a volte il rigore del padre.
A prescindere dai singoli casi, col passare del tempo quì si formano dei meccanismi psicologici perversi. In prigione probabilmente è simile. Stare nello stesso spazio ristretto per qualche tempo fa emergere dei lati biechi. Avviene una specie di involuzione, alla quale per sopravvivere ci si abitua o addiritura ce la si fa piacere. Solo uscendo fuori, magari al sole, a parlare con altri o a vedere posti diversi, ci si rende conto di quanto se ne avesse bisogno.
Le mamme sembrano immuni a queste dinamiche. Probabilmente perchè praticano il chiacchieramento fitto (indoor ndr) tanto da dimenticarsi dei luoghi ameni che le racchiudono. Ma sia il Nat che io credo proprio che avremo un grosso giovamento dal ritorno a casa, dal rioccupare la testa con pensieri più variegati e frequentare ambienti e situazioni più eterogenee.
Personalmente sono abbastanza curioso di vedere come andranno le cose, ovvero se riusciremo a trovare un buon sistema per affrontare la situazione: da un lato l'allungamento, dall'altra le nostre vite normali. Cercheremo di mescolare il tutto, ma al tempo stesso di lasciare dello spazio alla normalità di ognuno.
Vi ricordate che avevo accennato al fatto che avevo portato le scarpette da corsa? Ieri ho letto che in South Carolina un tizio che correva in spiaggia con l'ipod non si è accorto di un aereo monomotore in panne con olio sul vetro...che lo ha falciato alle spalle, atterrando. Questo per dire che la paranoia eccessiva non serve - tanto quando tocca a te, non c'è via di fuga, così come quando non sta a te, puoi salvarti dal terremoto e da tre settimane di scavi. Se non l'avete capito, sto mandando dei messaggi subliminali. Marisa. Spero che non impazzisca di paranoia igienista. Spero che non impazziscano le maestre - di paranoia catastrofista (ho sentito che temono il Nat possa cadere CON LA SEDIA A ROTELLE). Spero che delle persone coinvolte nessuna prenda delle responsabilità che sono fuori dalla loro portata. Insomma, non dico state tutti tranquilli che andrà tutto bene, ma dirò: "preoccupatevi moderatamente." Se sfiga sarà...amen. La affronteremo.

Certo che se poi al pilota trovassero il tasso alcolico alto...

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